Da qualche anno nella nostra scuola è in atto un progetto in cui,
tramite compiti di realtà (simulazioni di vita reale), cerchiamo di
rendere viva la lingua inglese e di dare la giusta importanza allo
"speaking", la lingua parlata, competenza che maggiormente servirà al
futuro dei nostri alunni. L'esperienza è totalmente self-made, infatti è
tutto organizzato da noi, allo scopo di adattare l'evento alle
potenzialità dei nostri bambini, anzichè il contrario. La scelta della
location, un villaggio del Galles, è frutto di una precedente esperienza
(Progetto Europeo Comenius), in cui ho potuto verificare in prima
persona che fosse a misura di scuola primaria. Alloggiamo in un piccolo
ostello, dove gli alunni auto-gestiscono il soggiorno: si recano in
negozi di vario genere (fruttivendolo, salumiere, fornaio,...) per
acquistare il necessario per i pasti, mettendo realmente in pratica
quanto simulato a scuola. Collaborano nella gestione del budget, andando
a cambiare la valuta e arrabattandosi con le monetine inglesi :-) Le
occasioni che si presentano sono veramente tante: acquistare i biglietti
di treno e bus (eh sì, una volta atterrati ci rechiamo lì coi mezzi
pubblici), chiedere indicazioni (in barba alle maestre che non
suggeriscono:-), giocare coi coetanei del luogo, scoprire com'è la
scuola lì e fare problem solving insieme ai suoi alunni, ordinare al pub
alla scoperta dei cibi locali (no, la birra no :-), scoprire tradizioni esplorando l'ambiente (insegne, tabelloni lungo il percorso di
storytelling e trekking ai ruderi del castello legato alla leggenda del
Sacro Graal),...
Per non parlare della tanta, ma tanta, voglia di raccogliere ricordi indimenticabili di giornate intere passate coi compagni di cinque anni di avventura!
Per non parlare della tanta, ma tanta, voglia di raccogliere ricordi indimenticabili di giornate intere passate coi compagni di cinque anni di avventura!